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Un blog dedicato agli eno-ghiottoni, come noi!
giovedì 20 agosto 2015
DEGUSTAZIONE DEI 4 VINI BIANCHI DI KUENHOF DI BRESSANONE
lunedì 29 giugno 2015
Voglia d'estate e voglia di bere qualche buon vino
bianco....
ecco che ieri qualche buon vinello, in compagnia, ce lo
siamo bevuto!!
In particolare, da ribere sicuramente:
CHAMPAGNE SALON 1999: potente ma anche molto elegante, non
particolarmente dosato, con bollicine molto fini e delicate; peccato che costi
un botto, se no si potrebbe riempire la cantina!!!!
GAJA & REY 1987: chardonnay con un'ottima tenuta nel tempo: non gli si danno i suoi 28 anni! Note tipiche con sentore
finale dolce al naso, mentre è secco e persistente in bocca, con un'eleganza e
una compostezza che in Italia non hanno in molti...
LES CHALASSES MARNES BLEUES Savagnin 2012 Ganevat: dallo Jura, regione della Francia, una
bellissima scoperta! Sorso salato e acido, ricorda vagamente un riesling
d'Oltralpe. Profumi tropicali, e beva facile e gustosa.
lunedì 4 maggio 2015
FF Four Falanghina: Cantina San Paolo e i quattro Cru di Falanghina
Ieri sera ci siamo bevuti quattro bei vinelli,
quattro bottiglie di Falanghina Beneventana della Cantina San Paolo, annata
2012, vinificati a partire da uve identiche ma di differenti zone. I vini si
chiamano:
Aria – vino da uve coltivate su terreno argilloso-calcareo
appena pietroso
Acqua – vino da uve coltivate su terreni sabbiosi da una zona che precedentemente ha ospitato il letto di un fiume
Terra – vino da uve coltivate su terreni di argilla compatta
Fuoco – vino da uve coltivate su terreni sabbiosi con influenza vulcanica
Quattro bottiglie di FALANGHINA BENEVENTANA dello stesso clone, vinificate allo stesso modo, dallo stesso enologo, ma provenienti da quattro zone con conformazione del terreno completamente diversa.
Partiamo dal primo, Aria, colore giallo con riflessi verdolini, molto fresco e beverino, con sensazioni fruttate e floreali evidenti. Il secondo, Acqua, aggiunge a queste sensazioni un che di più maturo (frutta gialla matura); anche il colore è leggermente più carico. Terra e Fuoco sono molto più strutturati, con sensazioni di fiori anche appassiti, mineralità molto marcata e acidità sempre presente.
Insomma: caratteristiche gustative davvero diverse, in un crescendo di complessità, struttura e profumi, il tutto in maniera magistrale. E’ quasi come se l’azienda avesse deciso di vendemmiare dei Cru singoli di falanghina, alla maniera francese. Le bottiglie prodotte sono molto poche, circa un migliaio per tipologia, ma l’esperimento è senza dubbio unico.
Noi ce le siamo scolate da sole, senza ritegno ( J ) e senza abbinamenti, ma in effetti ci sarebbe stato bene del buon pesce, magari cucinato in diversi modi!!
Grande la Cantina San Paolo e grande l’enologo Vincenzo Mercurio!
lunedì 20 aprile 2015
LA SBEVAZZATA DEL MESE!!!!!
DOME PERIGNON ROSE’ 2000:
Rosa-arancio color
buccia di cipolla, naso su frutta rossa, fragola, erbe aromatiche, sorso
leggiadro, perlage finissimo, non esageratamente lungo. Tra i presenti non
colpisce tutti allo stesso modo…
CHABLIS MONTS MAINS 2008 RAVENAU:
Spettacolare Chablis, giallo paglierino scarico; al naso
note di frutta, ananas in diverse sfumature, fiori bianchi, semi di finocchio,
fieno; in bocca è di sorprendente equilibrio, grosso ma non grasso, acidità ben
bilanciata da una nota morbida legata al frutto, teso ma leggero, molto
persistente. Decisamente buono.
BOURGOGNE
BLANC 2009 LEROY:
Parte maluccio, non convince né al naso né in bocca. Dopo qualche
tempo si ripulisce e esce meglio, risultando di struttura ma elegante, con note
di cera e fiori al naso e con decisa mineralità.
POMMARD vielles
vignes 2005 VOILLOT:
Naso incredibilmente cangiante, in pochi minuti vira dal
frutto alla spezia, al balsamico (pino silvestre), per finire con note di spuma
ed erbe aromatiche. Anche in bocca colpisce per la nota acida ancora presente e
per la sua dirompente eleganza. Proprio buono.
ECHEZEAUX 2009 DOMAINE DE LA ROMANEE-CONTI:
Un pinot nero esplosivo: frutti di bosco, spezie, crème
brûlée, geranio, sandalo, rosa, ciliegia sotto spirito, more, pasta di zucchero….mamma
mia che intensità!!! In bocca risulta molto molto elegante, di persistenza
davvero invidiabile, pieno, avvolgente. Un mostro! Non c’è stata la possibilità
di riprovarlo il giorno dopo perché è stato volatilizzato quasi all’istante e,
se dobbiamo proprio trovare una piccola pecca (ma ad averne di pecche così!), dopo
aver fatto uscire parecchie sfumature di profumi, si ferma un pochino e rimane
per un po’ fermo sulla nota fruttata. Ma poi finisce, e quindi chi lo sa come
sarebbe potuto diventare! J
CORNAS 2002 CLAPE:
Dopo l’Echezeaux sarebbe stato difficile provare un altro
pinot nero e quindi abbiamo optato per questo Cornas che, 100% Syrah, colpisce
per la sua decisa propulsione. Al naso tante spezie, in bocca un’ottima
struttura, sorretta da una trama tannica ormai ben integrata ma da una vena
acida ancora pulsante. Sorso avvolgente e buona persistenza. Molto buono.
BAROLO VIGNA RIONDA 1999 MASSOLINO:
All’inizio un po’ austero, si rivela poi molto affascinante.
Naso complesso, con note tra il frutto e le spezie, la radice e i fiori rossi anche
macerati, colpisce molto per le sensazioni gustative: bocca molto tesa, ancora
una nota acida, tannini abbastanza ammorbiditi ma che necessitano di qualche
tempo in più per distendersi meglio. Sembra un po’ chiuso all’inizio, ma si
apre poi e ti ammalia fino a farti venir voglia di rimetterlo al naso e di
riassaggiarlo. C’è la curiosità di riprovarlo tra qualche anno. Davvero molto
buono.
BRUNELLO DI MONTALCINO 1994 BIONDI SANTI:
Altro mostro! In senso buono ovviamente! Al naso dapprima
tira fuori qualche nota terziaria di troppo, per poi mostrare invece la sua
eleganza e complessità. In bocca è ancora giovanissimo! Si capisce che è
pensato per invecchiare ancora e ancora…
Bella serata e gran bella bevuta!!!!!
lunedì 30 marzo 2015
E INFINE…VINITALY 2015
Non potevamo mancare di certo alla manifestazione che, più
di tutte, raccoglie produttori da diverse zone e con diversi vini. Ed eccoci
qua, in coda per due ore, ma ne varrà la pena!!!
Dopo aver salutato i nostri produttori del cuore (Kuenhof –
grande Riesling 2014 - e Montanaro – che buona la grappa Dalapè 1999), possiamo
dedicarci ad assaggi vari. Alcuni tra i migliori (per noi, tra i milioni di
assaggi che si potevano fare, e tra quelli che abbiamo invece realmente fatto):
Sauvignon e Pinot
Nero Gumphof, Lagrein Riserva e Santa Maddalena Riserva di Gojer, Lamarein 2005
di Mayr, Moscato Rosa di Franz Haas (che buono!!!), l’intera linea di Burlotto
(ottimo il Barolo Monvigliero 2011), la Pelaverga dei Fratelli Alessandria, il
Brunello 2010 di Canalicchio di Sopra, così come il Rosso di Montalcino 2013; e
ancora il Rosso di Montalcino 2013 di Fuligni. Verso sera ci imbattiamo in uno
stand che recita: ‘Le Ali di Mercurio’.
Qui ci fermiamo e finalmente assaggiamo vini di realtà per lo più sconosciute
per noi, che hanno in comune il progetto e l’enologo, come ad esempio la Coda
di Pecora de Il Verro, i buoni Spaccasassi e Monacello della tenuta dei Monaci
di Matera, il profumatissimo e sapido Costa d’Amalfi bianco di Raffaele Palma,
la Biancolella da vigne vecchie delle Antiche Cantine Migliaccio dell’isola di
Ponza, e i tre moschettieri, ovvero i tre vini della DOC irpina Campi
Taurasini, tutti prodotti nello stesso modo (vini che condividono uvaggio,
tecniche di vinificazione, enologo e agronomo, ma che ottengono risultati completamente
differenti, grazie al differente tipo di terreno). Dopo la sosta in questo
stand, contenti per le nuove scoperte e per la conferma di quelle già fatte, ci
rimettiamo in auto, direzione Clusone, stanchi ma moolto moolto soddisfatti!
DOMENICA E SI RIPARTE! SUMMA 2015 A MAGRE’ (BZ)
Il Summa 2015 è una manifestazione
enogastronomica alla quale non si può affatto rinunciare per qualità degli
assaggi e suggestiva bellezza della location, oltre che per il nobile fine
umanitario.
Ore 10.30 e siamo su, bicchiere in mano e tanta tanta
seteeeeeeeeee!!! J
Si inizia con i vini dei produttori situati nel granaio, al
primo piano del maso di Alois Lageder, magistrale padrone di casa. Si tratta di riesling e bianchi d’oltralpe
(Germania e Austria).
Su tutti, ottime impressioni ci ha fatto il Lagenlois
Seeberg Riesling 2013 di Loimer, il Nonnemberg Riesling 2009 di Georg Breuer,
con un’acidità tenuta a freno da un minimo residuo zuccherino; sublime il
Felsenberg Grosses Gewachs 2013 di Donnhof, complesso, tra note di frutta con
polpa bianca, fiori bianchi e leggera spezia candita, minerale e incisivo,
proveniente da suolo vulcanico. Bella tutta la gamma di Kunstler e di Robert
Weil, con il Kiedrich Grafenberg Riesling Trocken GG 2013 di quest’ultimo in
grande spolvero (grande frutto e grande mineralità). Lungo e dritto il
Falkenberg Riesling GG 2013 di Bruder Dr. Becker.
Decisamente goduriosa tutta la linea di Jacob Kuhn, con
Sankt Nikolaus e Doosberg in primo piano (che intensità di profumi e che acidità!!!!). Per non parlare del Trockenbeerenauslese
Kranachberg da uve Sauvignon di Sattlerhof, un vero nettare degli dèi!!! In
realtà i crucchi ci piacciono eccome, ma dopo parecchi assaggi, lo stomaco
comunica al cervello che serve un antiacido ( J
) e quindi ci appropinquiamo al secondo piano, per assaggi un po’ più
‘normali’!!!
Ecco che incontriamo realtà più vicine a noi, come ad
esempio il Capitel Croce 2013 di Anselmi, la linea del Nobile di Montepulciano
di Boscarelli,il buon Bogginanfora di Petrolo, insieme al Galatrona, l’ottima
gamma di Castello di Ama, con Casuccia e Apparita in gran spolvero (della
Casuccia, al pomeriggio, abbiamo degustato diverse annate: 1997, 2001, 2004,
2006, 2007, 2011, in una verticale condotta da Marco Pallanti, il proprietario.
Davvero ottime la 2001 e la 1997).
Montevertine che non si smentisce mai, con un buon
Montevertine 2012; La Raia con i suoi Gavi; Le Macchiole con Messorio 2011 e
2000 a confronto (in realtà il 2000 sembrava un tantino evoluto). Decisamente
godurioso il Fioranello 2012 della Fattoria di Fiorano (ottimo anche il Fiorano
2010 ma che prezzo!!!). Rosé di Pol Roger da bere a litri, così come la (un
pochino cara!) linea di Cavalleri…
Campi Magri Valpolicella Superiore Ripasso 2012 di Corte
Sant’Alda da noi sempre preferita rispetto all’Amarone, per prontezza e
freschezza.
Concludiamo con la degustazione di olio extra vergine: su
tutti, l’olio della tenuta di Biserno, davvero buono.
Pranzo in compagnia del Pastificio Verrigni (spettacolari
paccheri bio con crema di ricotta e borragine).
CONTENTI E UBRIACHI: una tre giorni all'insegna del buon bere!
Siamo tornati da tre giorni impegnativi e faticosissimi!
Sempre a bere, bere, bere e ancora bere…..ma ovviamente bere per degustare, non
per far la ciuca (anche se ci siamo andati mooolto vicini!) J
Si inizia con la manifestazione Vini Veri a Cerea (VR)
alla quale abbiamo partecipato venerdì scorso. Ci siamo arrivati un po’ in
ritardo ma qualcosa di interessante siamo riusciti ad assaggiare comunque!
Qualche vino che ci ha colpito? Sicuramente il prorompente
Montefalco Sagrantino Pagliaro 2007 di Paolo Bea, il Kurni in uscita (che
stavolta, detrattori oppure no, non si può non ammettere un’ottima bevibilità,
certamente maggiore rispetto ad altre annate più ‘grasse’), la Querciola 2010 e
l’Aleatico Passito di Massa Vecchia (il primo intenso ed elegante al tempo
stesso, il secondo, uno dei nostri passiti preferiti, in perfetta armonia tra
acidità e dolcezza, con tannini delicati e avvolgenti); a proposito di passiti,
non potevamo mancare l’assaggio del passito di Pantelleria di Ferrandes, due
campioni di 2007, presi da due vasi vinari differenti; il primo più su note di
caffè e tostatura, mentre il secondo su frutta candita e fiori. Buono
l’elegante Brunate 2011 di Rinaldi Giuseppe e sempre nelle nostre corde la
Ribolla 2009 di Slavcek, roba che appena la bevi ti viene voglia di spaghetti
con i frutti di mare… J
Habemus di San Giovenale sempre convincente, così come il
Allegracore Etna Rosso 2013 di Fattorie Romeo del Castello (fa solo acciaio e
noi lo abbiamo preferito in questa sede al fratello maggiore Vigo 2012).
Veramente ottimo rapporto qualità prezzo per i vini di Les Clos Perdus, Mire la
Mèr e Extrème su tutti. Ci sono anche molte altre aziende degne di nota, anche
per il comparto alimentare (sublimi i succhi di frutta di Casa Matilda)… giunge
la sera e si torna a casa, pronti a ripartire per un’altra giornata
interessante!
lunedì 9 febbraio 2015
Oslavje 2004 Radikon
Siccome siamo dei beoni (!!) ieri sera ci siamo concessi anche l'Oslavje 2004 di Radikon, per rimanere in tema di macerazione sulle bucce e di Collio sloveno... che buono! La particolarità di questo vino, come di molti macerati, è che non deve essere servito freddo ma alla temperatura dei vini rossi (così consiglia il produttore). Noi l'abbiamo bevuto a circa 13 gradi, né caldo, né esageratamente freddo, e col tempo, man mano che si scaldava, abbiamo percepito sentori sempre diversi (dalla frutta secca ai fiori secchi, all'albicocca appassita, al tè bianco....). Un vino 'bianco' (per così dire!) di oltre 10 anni che stupisce!
Ribolla 2010 Selezione Il Carpino
Può piacere e può non piacere, di certo stupisce: Ribolla Gialla 2010 Il Carpino.
Colore autunnale, giallo ambrato con riflessi ramati (macerazione sulle bucce). Al naso abbiamo notato sentori di fiori secchi, mallo di noce, frutta appassita, ambra e legno. In bocca il vino è pieno, leggermente tannico, giustamente acido, con finale ammandorlato. Noi l'abbiamo bevuto accompagnandolo con polenta e acciughe sottolio....................ci sta!!!
Colore autunnale, giallo ambrato con riflessi ramati (macerazione sulle bucce). Al naso abbiamo notato sentori di fiori secchi, mallo di noce, frutta appassita, ambra e legno. In bocca il vino è pieno, leggermente tannico, giustamente acido, con finale ammandorlato. Noi l'abbiamo bevuto accompagnandolo con polenta e acciughe sottolio....................ci
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