mercoledì 18 aprile 2018

Summa 2018: Magrè arriviamoooooo!!!!


Domenica mattina 15 aprile alle 6.00 partiamo alla volta di Magré, verso la super tenuta di Alois Lageder, per assaggiare vini da produttori provenienti da tutto il mondo, in un clima di tranquillità, relax fronte vigne: Summa 2018

Primi ad essere testati sono i crucchi, colazione alcolica con botta acida inclusa J e a seguire anche mini verticale di Clemens Busch, il riesling Fahlray Terrassen dal 2011 al 2015.

Che dire, sono buoni! Tutti i GG assaggiati avevano il loro perché, in particolare il Kupfergrube GG 2015 di Hermannsberg, dal Nahe, da uve provenienti da piante vecchie. Naso che rimane un po’ chiuso e giocato su note più di cereali che di frutta, ma sorso pieno, deciso, con super acidità ma anche ricchezza. Buono!

Lo stesso per il Fahlray Terrassen di Clemens Busch che, degustato appunto in verticale, ci ha fatto capire come l’annata 2013 sia stata molto buona (frutta esotica, idrocarburo fine, ricco, ben bilanciato dall’acidità), così come la 2015 (in prospettiva) e la 2011 (più calda ma ottima se bevuta già a partire da ora).

Anche il GG di Schloss Vollrads vuole dire la sua, con un alcol più presente (13.5%), sorso pieno, ricco, ma sempre sorretto dalla spalla acida importante. Il resto della sua gamma invece non mi colpisce particolarmente perché, seppur siano vini ben fatti, sono troppo rigorosi, non pieni, molto verticali e senza quella ricchezza che a me piace nei GG. Son gusti, eh! J

C’è anche qualche vino/azienda che non ci ha convinto appieno, in particolare per le scelte di vinificazione, ma non parliamo di quello che non ci è piaciuto, perché appunto non ci è piaciuto!!! J

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Dall’Austria invece assaggi di gruner veltliner, di cui qualcuno molto interessante, come ad esempio quelli di Schloss Gobelsburg, dal Kamptal, in particolare il Ried Gaisberg 1 cru Alte Reben: da vigne vecchie, un gruner salino, acido, bilanciato tra agrumi e idrocarburi, giovanissimo, buonissimo!

Ottima tutta la linea di OTT, Wagram, soprattutto il Ried Feuersbrunner Rosenberg, completo, ricco e acido, largo se vogliamo, ma bello bello!

Ode al Ried Schlossberg 1 cru di Weinsberghof Fritsch, sempre Wagram, forse il più buono tra i gruner austriaci assaggiati quel giorno, tanta materia e naso poliedrico.

Riesling molto buono dall’Austria è il Ried Steiner Pfaffenberg 2016 Alte Reben di Pichler-Krutzler, ricco, pieno, equilibrato.

Sempre in Austria, altra ode per la Blaufrankisch di Moric, specialmente la Alte Reben 2011 Lutzmannsburg, rotonda, intensa, un piccolo capolavoro! Qui il problema è solo il prezzo! J

Dopo una pausa con le super frittelle alle mele cucinate dalle donne di Magrè, con cui abbiamo assaggiato il Beerenauslese di Velich, molto buono, passiamo al resto del mondo e all’Italia in partiolare. Tralascerò anche qui i soliti nomi (Apparita, Galatrona, Capitelli e parenti) per soffermarmi sulle sorprese.

Partendo dal presupposto che la cantina Pio Cesare è famosa sì, ma non sempre mi ha convinto sui Barolo prodotti, mi sono accostata alla linea proposta con qualche pregiudizio per poi ricredermi! Barbaresco 2005 molto buono, così come il Barolo 2004, che ha davanti a sé ancora molti e molti anni. Bravi!

Buono ma veramente buono il Fiorano Rosso 2012 della Fattoria di Fiorano, di un’eleganza raffinata.

Già assaggiato in altre occasioni il Montepulciano d’Abruzzo 2001 di Emidio Pepe, sempre convincente, bilanciato: anche oggi si conferma un ottimo prodotto.

Tenuta delle TERRE NERE merita anche una menzione perché i suoi nerelli sono puliti, intensi, balsamici, molto buoni, in particolare il Calderara Sottana 2016. Hanno più materia rispetto ad altri colleghi, rispetto per esempio al N’anticchia di Caciorgna, seppure molto buono, e questo a me piace molto!

Boscarelli e il nobile, un connubio d’amore perché i vini sono davvero buoni. Non spigolosi come alcuni assaggiati di recente e nemmeno troppo materici; il giusto equilibrio. Bravi!

Validissimi i due rossi di Mas des Quernes, Languedoc, base mourvèdre, carignan e grenache, un po’ rustici se vogliamo, ma proprio come piacciono a me!

Verso le sei ci allontaniamo dalla manifestazione per una pausa e ci ritroviamo poi per la cena allo Schwarz Adler, l’aquila nera di Cortaccia, ristorante con ampia scelta di vini al bicchiere e in bottiglia e ottima proposta culinaria. Buono il Pinot Nero di Strobelhof!

E l’indomani ci aspetta Vinitaly con altrettanti assaggi (anzi di più perché qui il Borda ci fa trottare di bestia!!!) J

Alla prossima!

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